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mercoledì 16 maggio 2012

Lucy in the Skype with diamonds...

Così avrebbe cantato John Lennon se ieri sera fosse passato nella hall dell'Hotel Barcelo Nervion di Bilbao.
Un ventina di persone imbambolate davanti ad altrettanti schermi, intente a parlare apparentemente nel vuoto, ridere, scherzare, mandare baci a fare linguacce allo schermo del proprio portatile.
Se John Lennon fosse capitato qui per caso ci avrebbe creduti sotto l'effetto di allucinogeno...

Sono nel mondo di Skype da soli 4 giorni e già ne sono vittima.

Prima avevo una vita e contatti umani. Ora ho un account e tanti tag.

Comunque, premetto che fino a qualche mese fa non ero neanche su Facebook e che sono sprovvista di IPhone, IPod, IPad e tutto ciò che comincia per IQualcosa. Ho un telefono con pannello solare da 40 euro, ascolto ancora i vinili e scrivo il classico "diario".
Come usare Skype me lo ha spiegato una mia zia ultraottantenne, che lo utilizza abitualmente.

Tutto questo lo dico per due motivi: intanto perchè fa figo da morire dire di essere antitecnologica e poi per spiegare il perchè di questo mio imbarazzo nell'utilizzo di Skype.

Intendiamoci, è davvero comodo. Sulla carta tu puoi chiamare gratuitamente chi vuoi e pure vederlo (il che non è sempre un bene...)
Geniale.
Già, peccato che se la connessione non è delle migliori le cose non sono così rapide.
Guardi il riquadro su cui scorrono i minuti e pensi "cavolo, ho parlato gratis per mezz'ora!". Poi però ti rendi conto che di questa mezz'ora hai passato circa 20 minuti a dire "Eh? Cosa? Non ti sento! Pronto? Mi vedi? Ti vedo male, ti vedo bene ecc..." e nei restanti 10 hai espresso sì e no 2 concetti parlando molto lentamente per cercare di farti capire. Con un sms probabilmente saresti in grado di fare almeno un discorso di senso compiuto dall'inizio alla fine.

Geniale.

Comunque, la videochiamata aiuta a sentire un po' meno la mancanza di casa. Anche se a dire il vero mio marito appare a quadretti e persino la mia tartaruga sembra un gigantesco pixel.

Oggi tenterò la connessione coi miei...speriamo bene...

lunedì 14 maggio 2012

Bilbao meravigliao!

E' l'una di notte e sono nella hall di un albergo di Bilbao.
Il fatto che io sia qui a scrivere lo vivo come un grande successo personale in quanto è il risultato di una forsennata ricerca di un ataddatore per la spina del pc, per cui, dopo due giorni di imprecazioni, riesco a finalmente a connettermi.
Peccato che internet sia libero soltanto nella hall, per cui in questo momento qui sembra di essere in un call center, con tutti i colleghi armati di portatile, videocamera e cuffie. Il che non è male, visto che a causa della crisi è molto probabile che finiremo tutti  a lavorare all' 892424, almeno facciamo pratica.

Siamo qui da due giorni, partiti sabato...in pullman. Giuro.

Il viaggio si preannunciava difficile ed in effetti nei circa 1400 Km che separavano Parma dalla ridente località basca c'è stato di tutto, chi dormiva, chi si lamentava, chi invocava la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo... E naturalmente l'immancabile domanda-tormentone: "Quanto manca??".
Io, tanto per non rischiare di annoiarmi, mi sono portata da leggere:

"Il signore degli anelli" (diviso in tre volumi)
"Lo hobbit" (tanto per restare in tema)
"8 anni e 21 giorni" di Simona Torretta (tanto per darmi un tono da donna impegnata nel sociale)

Avrò letto sì e no due pagine, in effetti nelle quasi 20 ore di viaggio siamo stati troppo impegnati a recriminare per riuscire a fare altro. La proiezione de "L'ultimo samurai" poi ha dato la mazzata finale (però Tom Cruise è sempre un bel vedere...)

Quando siamo arrivati all'hotel, alle 2 di notte circa, ci hanno praticamente dovuto estrarre a forza dai sedili, visto che la nostra fisicità somigliava piuttosto a quei pezzi del Tetris fatti a scaletta. Io sono riuscita a stendere le gambe, fra atroci dolori, solo la mattina seguente.

Comunque, ora siamo qui, impegnati nella produzione di Nabucco.
Il clima è quello di una gita scolastica, ma senza gioco della bottiglia. Scommetto che prima o poi scatterà pure il pigiama party...
Intanto la prima serata libera l'abbiamo passata a cena in un ristorante giappo-cinese, che rimarrà a lungo nei nostri pensieri, più o meno il tempo che ci metteremo per digerire tutta la roba unta e bisunta che ci siamo ingurgitati.

Per l'occasione vorrei annunciare che mi sono fortemente tecnologicizzata, con tanto di web cam per parlare su Skype. Solo che non so perchè ma la faccia di mio marito appare tutta pixelosa e sento una sillaba su dieci, ma è il pensiero che conta.

Bene, ora che ho fatto il punto della situazione, sarà meglio che vada a dormire.
Prometto aggiornamenti nei prossimi giorni...

Besitos!