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domenica 11 dicembre 2011

Questa insana passione...

Tornata da altri due giorni in tour...schiena rotta dalle 15 ore di pullman, un po' di raffreddore, sonno arretrato a non finire...tanti, troppi, nomi nuovi da ricordare...un'amica ritrovata dopo tanto tempo e tante risate.
Credo che un pullman di musicisti sia l'unico in cui al posto dell'autoradio si ascolta un tizio che realmente suona la chitarra e canta...per di più intonato!

Comunque, il ritorno a casa ha sempre un non so che di magico e ci si chiede, ogni volta, chi ce lo faccia fare di faticare tanto per guadagni così miseri... Fra musicisti si discute spesso su quali ingaggi siano da accettare e quali proposte siano invece offensive della nostra professionalità...

Purtroppo infatti più si accettano proposte basse e meno probabilità ci sono che il lavoro da musicista venga adeguatamente riconosciuto...

C'è da dire, però, che il nostro è un mestiere particolare, non fatto soltanto di preventivi, lavoro, rimborsi spese ecc. Sul piatto della bilancia, infatti, ci sono anche le emozioni e quando queste entrano in gioco è difficile essere sempre razionali e fedeli ai propri ferrei principi di deontologia professionale.
Ogni tanto si ha anche voglia di fare qualcosa per il gusto di farla e basta, incuranti dei contro ed attratti dai pro. Ogni tanto si ha voglia di "regalarsi" uno svago, anche se ciò significa fatica=tanta e guadagno=poco e non pansare soltanto ad essere paladini della propria categoria, ma anche artisti che, talvolta, agiscono spinti dall'"ispirazione". Già, perchè questa parola così strettamente connessa all'arte oggi non viene mai menzionata se si parla di musicisti-strumentisti.
L'ispirazione, ossia ciò che per definizione dovrebbe essere il seme dell'arte, oggi non entra più in gioco se si considera la musica soltanto come un lavoro, tralasciando l'aspetto emotivo.
Gli anni spesi a studiare e a fare sacrifici per fare della propria passione un mestiere dovrebbero restituirci l'entusiasmo di vivere il nostro mestiere ancora con passione, a dispetto della routine e delle difficoltà.
Siamo fortunati a fare il nostro lavoro, siamo fortunati ad avere la possibilità di salire su un palco e trasmettere emozioni, provandole noi stessi.
E quando si torna a casa dopo 15 ore di pullman con ancora il sorriso sulle labbra e la forza di scrivere su un blog, credo che questo parli da sè.

giovedì 8 dicembre 2011

Genova Foligno no-stop!

Vediamo, circa 12 ore fa ero su un pullman all'altezza di Assisi, incastrata in uno scomodo sedile mentre un orrido film con Cameron Diaz mi impediva di dormire. Solo 8 ore fa inserivo la chiave nel portone di casa.
Ieri sono andata a suonare a Foligno. Per chi non sapesse dov'è Foligno, vi posso dire che è lontano, cioè, non proprio lontanissimo, ma piuttosto lontano, considerando che ho fatto tutto in giornata.
In coppia con la mia amica-collega F., siamo andate in macchina fino a Massa, per prendere il pullman che ci ha portato sul luogo del concerto: Francesco Renga "Orchestra e voce tour".
Ora di arrivo a Foligno: 18 circa.

Un piccolo soundcheck e poi ben due ore di buco prima dell'inizio del concerto, in cui gli orchestrali hanno avuto modo di familiarizzare, ubriacarsi per ingannare la noia, chiacchierare con Francesco, divorare famelicamente un piatto di pasta in piedi o, come la sottoscritta, seduti sul pavimento.

Durante il concerto ho ringraziato il cielo di suonare il violoncello, in quanto le violiniste hanno suonato in piedi su tacchi vertiginosi, una tortura degna delle peggiori punizioni medievali.

Bel concerto, compagnia simpatica, un bel programma.
Alle ore 24 circa siamo ripartiti per il viaggio della speranza del ritorno, un viaggio infinito...

Arrivo a Massa: ore 3,15
Arrivo a casa: ore 5

Alle 10 ero già sveglia...oggi è la giornata degli addobbi natalizi!
Credo che mi addormenterò fra i rami dell'albero...

E sabato si replica! Destinazione: Bormio.

lunedì 5 dicembre 2011

Ebbene sì...

E dopo un paio di mesi di latitanza...eccomi tornare fra le pagine del blog! Devo ammetterlo, la falsa speranza di pubblicazione di questo blog in un libro e poi la delusione mi avevano un pò scoraggiata...ma le mie tragicomiche avventure musicali mi hanno indotta a non demordere...

Dunque dunque, dovete sapere che la sottoscritta dall'ultima volta che ha postato ha rinunciato ad una bella opportunità di lavoro "non musicale", per continuare ad inseguire la propria passione, pur con tutti gli imprevisti e le incertezze del caso.
Qualcuno da lassù deve avermi preso a cuore, in quanto da quel momento sono iniziati a piovere ingaggi su ingaggi...il che sembrerebbe un fatto positivo, se non fosse che trattasi di lavori nei più svariati posti della penisola, di solito sottopagati e che, in ogni caso, a causa della crisi i pochi soldi guadagnati li vedrò fra chissà quanto...
Risultato: negli ultimi 2 mesi il mio conto in banca ha subito un tracollo senza precedenti! Ma che importanza può avere il vile denaro, quando ti ritrovi a fare una tournèe con Francesco Renga, un tour in Russia e svariati concerti in giro?

Comunque, presa coscienza del fatto che nel mio campo la pubblicità e le public relations sono tutto, ho fatto una cosa completamente contraria alla mia etica personale, qualcosa che mai avrei pensato di fare, qualcosa per la quale non sono riuscita a guardarmi allo specchio per giorni...mi sono iscritta a Facebook!
Nonostante i miei propositi anti omologazione, una sera, conscia del fatto che i miei colleghi tessevano reti di conoscenze alle mie spalle, mi sono seduta davanti al computer e mi sono buttata del calderone del social network, incredula ed incapace di crederci io stessa.
Nel giro di un quarto d'ora mi sono piovute addosso decine di richieste d'amicizia di gente sconosciuta, mentre i miei veri amici non facevano che scrivermi "Ma sei proprio tu?", "Ma hai ceduto a facebook?", "Non ci posso credere?" ed altre manifestazioni di stupore...
Ho giurato a me stessa che lo avrei usato solo per lavoro, per conoscere direttori d'orchestra ed affermati musicisti...invece mi ritrovo ore imbambolata a cercare notizie sui miei compagni dell'asilo, a sbirciare nei profili di gente che non vedo da secoli solo per sapere cosa fanno nella vita, a scambiarmi ricette con mamme vegetariane (e non ho nemmeno figli)... Contatti utili: 0. Ore perse: troppe. Kili messi su sperimentando le ricette: incalcolabili.
E che dire del tempo perso a cercare una foto decente per il profilo?

Decisamente non ci siamo.

Comunque, ora che ho un'agenda densa di impegni ed una mia identità cibernetica, mi sento pronta ad affrontare il nuovo anno e chissà...magari aprirò un gruppo sul Faccialibro dedicato proprio ai "Musicisti disperati" ed ai miei pochi, affezionati lettori.

Alla prossima!