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sabato 30 luglio 2011

Concertista-trasformista

Estate, tempo di mare, vacanze...ed immancabilmente tempo anche di concerti all'aperto.

Circa questi ultimi mi sono già ampiamente espressa in uno dei primi post di questo blog, al grido di "Si salvi chi può!". A ciò si aggiunge il fatto che talvolta i suddetti concerti rientrano nella categoria delle cosiddette "marchette", organizzate spesso in maniera piuttosto approssimativa e casalinga.

Ora, ieri sera ho preso parte ad un festival di musica leggera all'aperto. Appuntamento alle 16,15 sul posto per il sound-check. Il concerto avrà inizio alle 21... Quindi 5 ore per fare il sound-check??
Tralasciamo...
La mia amica-collega P. mi viene a prendere in categorico ritardo ed arriviamo sul posto alle 17, trafelate. Non un suono, non un accenno di sound-check.
Lo scenario presenta musicisti che vagano per il parco, alcuni, i più ottimisti, con lo strumento in mano nella speranza di iniziare il lavoro, altri, i veterani della manifestazione, prendono il sole, degustano gelati, chiacchierano del più e del meno.
Io, per fortuna, mi son portata da leggere "Un anno a impatto zero", che non sarà una lettura proprio da ombrellone, ma almeno approfitto dei momenti morti per cercare un modo per salvare il pianeta.
Tecnici vari sembra che si diano un gran da fare...ma del sound-check neanche un accenno.
Veniamo microfonati verso le sei e mezza. Sound-check verso le 19. Il malumore è palpabile, anche perchè fonti piuttosto attendibili diffondono la notizia che si debbano provare tutti i 23 pezzi in programma!
Forti della nostra esperienza, approfittiamo di uno dei mille momenti morti per cenare, e qui do il meglio di me.
Mentre i più si dirigono in massa verso l'unico chiosco presente per accaparrarsi gelati e tramezzini raffermi e plasticosi, io sfoggio una super-fashion borsina frigo bianca e viola (assolutamente in tinta con lo smalto), dalla quale estraggo la mia tortina di verdura fatta in casa. Silenzio generale, ho lasciato tutti basiti.
Anni di marchette mi avranno pure insegnato qualcosa.
Giusto il tempo della "cena" e verso le 20 veniamo chiamati sul palco per provare i pezzi!
Facciamo notare che il concerto è alle 21, ma nessuno sembra darci ascolto.

Quando alle 21 in punto dobbiamo ancora provare 3 canzoni, si diffonde il panico. La maggior parte dell'orchestra si deve ancora cambiare e truccare. A questo proposito vorrei smentire l'idea di quei favolosi camerini enormi, con grandi specchi con lucine tonde ai lati, dove i fans ti possono far recapitare giganteschi mazzi di rose. Il più delle volte ci si cambia tutti insieme in grande promiscuità, si è già fortunati se ci sono due camierini distinti per uomini e donne. Nel caso di ieri, basti dire che siamo state prese da smodato entusiasmo alla vista di un microscopico e fatiscente bagno all'interno di una pseudo-baracca che chiamano camerino...già eravamo rassegnate contenderci i bagni chimici col pubblico.
Nel caso di una quindicina di donne chiuse in circa 5 metri quadri con un solo bagno, lo scenario è tipico di un girone infernale. Un circolare continuo di fazzolettini di carta (ovviamente non c'era la carta igienica) e assorbenti (Dio benedica la mia Mooncup che mi ha salvato la serata), oltre alla fondata possibilità che qualcuno scambi la propria roba con la tua.
Io, prevedendo l'inferno, sono venuta già vestita da casa e quando, alle 21,20, abbiamo terminato la prova (proprio così!), dalla mia borsa sotto la sedia estraggo:

-Scarpe da sera
-Minuscola spazzola con specchietto incorporato
-Fiore da mettere nei capelli (utile anche per fermare le pagine in caso di vento, cosa che fa peraltro sempre una certa scena)
-Coprispalle antifreddo e antizanzare
-Trucchi

Proprio mentre sono intenta a darmi il rossetto, intravedo mia suocera nel pubblico che mi saluta, non capacitandomi che quella che si sta truccando in mezzo al palco sia proprio io!


Una volta assunto un aspetto più o meno antropomorfo, mi dirigo verso il camerino, giusto per una puntatina nello pseudo bagno...e sono pronta! Tutte mi chiedono come faccio ad essere già truccata. Stupore generale nell'apprendere la mia performance da estetista sul palco.

La serata inizia verso le 21,40. Ora di fine prevista: 1.

Sono già stanca.

mercoledì 13 luglio 2011

A volte ritornano: Take That a San Siro!

Dunque, dunque...
Stanotte sono tornata alle 3 e alle 8,30 ero già sveglia...impossibile dormire con ancora addosso l'adrenalina della serata appena trascorsa...
Prendetemi pure in giro senza pietà, ma io sono fra quelle che nel lontano '95 si sono disperate per l'abbandono dei Take That da parte del mio amato Robbie, per cui non potevo proprio esimermi dall'andare al concerto di ieri sera a Milano! Tutti e quanti i Take That uniti, dopo ben 16 anni! Per di più nel giorno del mio 29esimo compleanno!

A nulla sono servite le prese in giro degli amici e i commenti di mia mamma, della serie "Ma li hai apena visti a Sanremo da vicino, cosa te ne importa di andare al concerto..." ecc...
Niente da fare, io DOVEVO esserci! 


Se non che io quando faccio le cose, le faccio per benino, per cui sveglia alle 6,30 (per la gioia di mio marito) e partenza alla volta di Milano. Durante il viaggio evito di mettere musica dei Take o Robbie se non voglio essere scaraventata fuori dalla vettura seduta stante...
Arrivo a San Siro alle ore 9,15 circa... Bene, considerando che il concerto è alle 21, dobbiamo attendere soltanto 12 ore, sotto il sole cocente di Milano!
Giubilo di mio marito.


Ci mettiamo diligentemente in coda nella vana speranza che anche gli altri siano così cortesi da rispettare la fila. Ma dopo 3 ore e passa di attesa, in cui le ex thatters ragazzine si ritrovano a parlare di lavoro, figli, famiglia, e fanno discorsi del tipo "Ormai siamo tutte trentenni, mature e adulte, non faremo certo scenate",     " La correttezza prima di tutto", "Voi che siete arrivate prima è giusto che stiate avanti" ecc., all'apertura dei cancelli tutte si trasformano in iene, pronte a qualsiasi cosa pur di arrivare prime! Così col sottofondo di "Brutta tr..a" "Ma vaff..." "Io sono arrivata prima", "Io sono qui da stamattina" "Io da ieri sera" "Io da prima che si riunissero"... ecc, cerchiamo di incolonnarci verso le transenne, mettendo a serio repentaglio la nostra cassa toracica!
Mio marito nel frattempo litiga con tutti, dalla security ai fidanzati delle fans...
Non so esattamente come, ma alla fine riusciamo ad entrare dopo circa 2 ore e mezza di attesa in piedi e a sederci in seconda fila al lato della passerella!
Bene. Ora mancano solo 5 ore di attesa, che sarà mai?!
 Eccoci quando ancora abbiamo un aspetto quasi umano...



Il tempo passa, il caldo è soffocante ed ormai riportiamo ustioni multiple, cerchiamo di socializzare con le ragazze vicino,  che fortunatamente sembrano tranquille, anche per distrarsi dalla sete dovuta alla scarsa assunzione di liquidi (impossibile allontanarsi per la pipì!).
Le previsioni davano pioggia, ma niente da fare, neanche la natura viene in nostro soccorso...

Verso le sette e mezza salgono sul palco i Pet Shop Boys, ma le mie forze sono quasi esaurite, devo conservarne per il concerto...
E finalmente alle 21 in punto eccoli! Inizialmente senza Robbie, che arriva sul palco con un'entrata spettacolare, scatenando il delirio generale! (Scusate la scarsa qualità video, ma son fatti con la macchina fotografica...)


La mezz'ora che segue con Robbie solo sul palco vale da sola tutte le ore di attesa, lui è un grandissimo show man, nonchè, come ha detto la mia vicina, un "gran pezzo di f..."

In Feel, la mia preferita, passa sopra la folla toccando mani e salutando ammiccante tutte,  mentre con Angels fa davvero commuovere!





Ovviamente all'ingresso di Robbie ecco arrivare la pioggia! Proprio quando non serve...
Per il resto il concerto scivola via bene, loro sono bravissimi, anche se Robbie, lasciatemelo dire, tiene il palco in maniera davvero spettacolare...
Inutile dire che le quasi due ore e mezza di concerto sono sembrate volare, rispetto a tutta la giornata di attesa! Sigh...

Ultimo momento di emozione, quando Gary, Robbie e Mark passano proprio davanti a noi a salutarci...


 



Alla fine ci sentiamo esausti, il ritorno a casa sembra il paradiso...
Dopo tutto, ormai, ho 29 anni...

martedì 5 luglio 2011

E saggio fu...

Per chi non ci credeva...Alla fine ho fatto il saggio!
Ok, ammetto che ero tesissima e molto emozionata, ma ho piacevolmente scoperto che la batteria mette a proprio agio molto più del violoncello, se non altro perchè ti copre completamente!

Comunque...ecco la prova! No comment sul fatto che questa ripresa sia veramente impietosa!
Ho veramente un profilo tremendo, fra nasone e cicce varie...ma vabbè, è la musica che conta...


Freddie...perdonami!!!